E' costituito il libero ed allegro Club dei Lupacchiotti Brizzolati.
Scopo del Club è la diffusione selettiva e l'approfondimento della conoscenza della montagna e della natura in tutte le forme e i modi possibili senza produrre inquinamento: in particolare: escursionismo, trekking, ciaspolate, sci di fondo, ecc, unite alla osservazione della flora, della fauna e degli ambienti che della montagna sono propri e peculiari. Si esclude da tale osservazione la stima zootecnica di abbacchi, vitelli ecc. E’ ammessa invece la raccolta di funghi eduli, piante, frutti od erbe medicinali, officinali e di interesse gastronomico, purché non in contrasto con le vigenti normative di Parchi, Riserve od Aree Protette.
Possono aspirare alla nomina a socio tutti coloro i quali, avendo esperienza di montagna o desiderando acquisirla, hanno comunque ancora un po' di fiato.
Non possono essere ammesse le persone che non siano brizzolate o calve. Questo comma tuttavia non si applica nei confronti delle signore, che notoriamente non sono mai calve né, tanto meno, brizzolate.
Il Club ritiene fondamentale il rispetto reciproco fra i soci.
l linguaggio deve essere educato e forbito: le parolacce e gli insulti, se indispensabili, devono essere preceduti dalle formule di cortesia, pronunciati a voce bassa e suadente e deve essere dato spazio ampio alle repliche dello stesso tenore.
Fra i soci si potrà discutere, sempre in modo garbato, di qualunque argomento, ma mai di politica, in quanto il Club ritiene che tale materia possa indurre i soci antagonisti a trascendere a modi villani ed incompatibili con gli scopi di cui al precedente art. 2.
E’ rigoroso inoltre il rispetto degli orari, in quanto la maggior parte delle spedizioni si effettua nell’arco di una sola giornata e quindi partire presto, o comunque all’ora convenuta, senza sprecare tempo in attese, è condizione di successo di ogni escursione. Ritardi di oltre 15’ sono soggetti a penale sotto forma di pagamento di colazione a tutti i partecipanti.
Nel socio sono gradite:
a) la disponibilità di auto, specie se di dimensioni ampie e con caratteristiche di fuori strada;
b) il possesso di tenute, castelli, casali, casette, bicocche, baracche comunque idonei, per ubicazione, disponibilità e comfort, a supportare logisticamente le spedizioni prima e dopo la loro effettuazione;
c) le cognizioni su ambiente, flora e fauna capaci di arricchire ulteriormente il Club;
d) il possesso e le cognizioni tecniche sugli strumenti (anche se talora invadenti) che sempre più aiutano l’escursionista, come fotocamere, cineprese, radioline, telefoni cellulari, GPS, bussole, altimetri, astrolabi ecc.
l nuovo socio è presentato da un socio anziano (non anagraficamente).
L’aspirante socio inoltra domanda di ammissione scritta al Consiglio Direttivo o orale al Presidente. (L’eventuale bustarella, se scoperta, sarà divisa tra tutti i soci). L'ammissione del socio è soggetta al parere insindacabile del Consiglio direttivo con voto a maggioranza semplice.
L’aspirante deve dimostrare:
a) di possedere un carattere aperto e socievole, capace di inserirsi nello spirito goliardico che vige nel Club.
b) capacità di camminare per ore in montagna senza lamentarsi troppo.
c) di possedere supporti tecnici adeguati: scarponi ed abbigliamento appropriati, scorte di cibi e bevande da condividere nelle escursioni.
Non esistono a priori preclusioni per ragioni di sesso, età, razza, ingordigia, censo, politica, religione, zone geografiche in cui effettuare le escursioni (es: l’Abruzzo).
L’aspirante socio deve sottostare ad un solo, devastante episodio di nonnismo, che si concretizza nella partecipazione ad una gita sociale, nel corso della quale metterà in comune le provviste alimentari e le conoscenze di qualsiasi genere utili al Club: tale test attitudinale si riterrà superato se l’aspirante giungerà (quasi) indenne alla fine della giornata lamentando solo un leggero mal di piedi.
Il Consiglio direttivo è costituito dai soci che rivestono cariche sociali e viene confermato dalla Assemblea dei soci per acclamazione in stato di leggera ebbrezza, necessaria per assorbire e metabolizzare le nomine sgradevoli.
Il Consiglio direttivo vigila sull'attività sociale, la regola e dispone eventuali sanzioni disciplinari. Queste ultime possono consistere in inviti a pranzo a carico del socio inquisito od in altre sanzioni similari, ma mai in forma pecuniaria o comunque lesiva della dignità della persona.
Il Presidente è nominato tra i Soci Fondatori (S.F.) e mantiene la sua carica per un anno, sempre che non venga indotto alle dimissioni per gravi irregolarità orientative. Il Presidente può essere rieletto alla scadenza del suo mandato; non potrà però essere eletto per più di quaranta mandati, sia consecutivi che inframmezzati da altre Presidenze.
L'anno sociale va dal primo gennaio al trentuno dicembre oppure da una vendemmia alla successiva, secondo quanto deciderà l’ assemblea generale, dopo aver degustato il vino novello.
Il patrimonio sociale è costituito dall’esperienza dei soci, dalla quantità di bottiglie di vino contenute nelle loro cantine, soffitte, ecc., dalla capacità culinaria e gastronomica delle loro famiglie e dalle auto disponibili per il trasporto dei soci.
Le Assemblee sociali sono convocate in seduta (per terra) unica nei luoghi e orari previsti dalle gite sociali.
Durante l'assemblea verranno discussi i problemi sociali con il conforto di almeno una bottiglia di vino.
Per gite sociali si intendono tutte le attività di cui al precedente art. 2, organizzate mediante comunicazione scritta o con il passaparola verbale, telefonico od informatico, anche se effettuate da altre organizzazioni similari ma in cui sia presente almeno un socio del Club. In questo caso il socio partecipante ha l’obbligo di documentare in modo fotografico o scritto la gita effettuata, rilevarne eventuali mancanze o pregi, e di discuterne durante l’Assemblea immediatamente successiva.
Il socio che abbia disertato almeno tre gite sociali consecutive senza giusta causa viene radiato dal Club.
A giudizio del Consiglio direttivo, o per acclamazione dell’Assemblea, il socio decaduto può essere reintegrato nella nomina, sottoponendosi però alla umiliazione di offrire almeno una bevuta robusta alla Assemblea in seduta plenaria.