Sant’Oreste
Il Monte Soratte è uno straordinario balcone sul Lazio: dalla sua vetta appaiono i meandri del Tevere, le alture vulcaniche della Tolfa, i Monti Sabini e Lucretili e il Terminillo. Roma chiude l’orizzonte verso sud. Questo bellissimo itinerario permette di raggiungere gli eremi che sorgono sulla cresta sommitale del Soratte, e di tornare a Sant’Oreste per uno splendido sentiero che traversa a mezza costa i boschi del versante orientale della montagna.
Dal piazzale (417 m), all’ingresso di Sant’Oreste, si segue l’itinerario 205, fino alla Cappella dell’Annunziata agli Alberoni (551 m), dove un cartello sulla sinistra indica l’inizio del sentiero degli Eremi. Lo si segue, salendo tra magnifici lecci, fino a raggiungere, ad una larga sella, la cresta sommitale del Soratte. Verso sinistra, in breve, si sale ai ruderi della Chiesa di S. Lucia (638 m).
Dopo essere ridiscesi alla sella, si prosegue su un sentiero a mezza costa, fino all’Eremo di S. Antonio (610 m), affiancato da un piazzale panoramico. Una ripida salita su un sentiero in parte scavato nella roccia porta al Convento di S. Maria delle Grazie. Il viottolo dell’itinerario precedente porta alla vetta del Monte Soratte (691 m), dov’è la Chiesa di S. Silvestro. Dalla fine della spianata sommitale, oltre la chiesa di S. Silvestro, il sentiero principale si abbassa a tornanti su terreno ripido, tocca la sella tra la vetta e l’elevazione successiva, poi continua a mezza costa sul versante occidentale toccando il Sasso di S. Nonnoso, macigno calcareo proteso verso la via Flaminia.
Un tratto a mezza costa, su terreno più scomodo, porta ad un’altra sella della cresta e ad un bivio. Tenendosi sul sentiero di sinistra, si sale sull’ultima elevazione del crinale, dove sono i ruderi dell’edificio medievale noto come la Casaccia dei Ladri (605 m). Da qui, lungo il sent. Quadrara dell’Aquila, si segue il sentiero 206 che si abbassa a strette svolte nel fitto bosco del versante NO del Soratte. Un tratto obliquo porta alla strada sterrata 202 c/b/a e 202 (420 m), che taglia a mezza costa alla base della montagna e che si segue in direzione di Sant’Oreste. Un comodo percorso, scandito da tabelle della R.N. e dagli attrezzi ginnici di un “percorso vita”, porta fino alla strada asfaltata e a Sant’Oreste.
Nel primo pomeriggio, grazie alla gentile disponibilità delle guide del Bunker del Soratte, abbiamo potuto visitare quest’ultimo e apprendere moltissime notizie su questo imponente e poco conosciuto manufatto storico, solo recentemente restaurato e visitabile, grazie all’appassionata opera dell’associazione Bunker Soratte di Sant’Oreste (www.bunkersoratte.it).